“...Quello di Maiorana è un mondo di personaggi, dotati di anima fondamentale: l’anima della forma del pensiero, che estrae una sintesi. Maiorana ha colto la natura spirituale del mondo trasformando pensieri in sculture che sono simboli, sono emblema, sono divinità…”
-Vittorio Sgarbi
Giuseppe Maiorana, è un viaggiatore, un esploratore del nostro tempo, che prende linfa dal passato per guardare al futuro.
Vive l’arte come un mezzo per tramandare sensazioni, esperienze, culture, luoghi, profumi e colori riscoperti attraverso i suoi viaggi e riportati nelle sue opere, interpreta e racconta, sente, ascolta…
La natura, artista suprema, ha creato le forme più belle e affascinanti che possiamo immaginare, la varietà più grande di colori e di sfumature, e tutto questo ha colpito indelebilmente la sensibilità di Giuseppe Maiorana determinando un imprinting che ha cambiato e influenzato per sempre la sua vita.
Sin da piccolo le sue mani viaggiavano su ogni materiale, legnetto, pastello, foglia, pezzo di pietra pomice che trovava per la via. Il suo percorso intimo verso l’arte è sicuramente legato all’amore profondo che il padre nutriva per questo splendido universo creativo ed alla sua pazienza nello spiegarla al figlio, che, anche se apparentemente troppo piccolo per capire ogni capolavoro presente nei musei che visitava in compagnia del genitore, dagli Uffizi al Louvre al Jeu de Paume nel Jardin de Tuileries, ne era profondamente attratto.
Per Giuseppe Maiorana essere un artista significa in primis avere qualcosa da trasmettere, da condividere che deriva da un vissuto e dalla capacità di osservare…Non dimentica mai di sottolineare che l’arte è una delle più alte forme di condivisione.
Come per ogni mestiere la maestra più grande è la vita, se vivi e non sopravvivi, se accogli in ogni istante le esperienze che la vita ti regala e ne fai tesoro, se nella corsa stressante della routine quotidiana riesci a fermarti ad osservare, meditare, elaborare, alla fine cresce dentro di noi l’esigenza irrefrenabile di condividere.
Per capire un’opera d’arte, non si può non conoscere la vita dell’autore….
Giuseppe fin da giovane ha sempre osservato i capolavori dei grandi maestri, imparando a conoscersi ed a capire cosa lo emozionava ed ha cercato di imparare da ciascuno l’amore per il bello ed il messaggio che desideravano tramandare e rendere immortale. A 12 anni lesse “Il tormento e l’estasi” di Irving Stone, la vita di Michelangelo Buonarroti dalla bottega del Ghirlandaio alla Cappella Sistina e ne rimase affascinato.
C’è un fil rouge che fa da comune denominatore e lega il suo amore per la pittura, la fotografia, la scultura e la musica: la grande necessità creativa, un grande desiderio di comunicare, di tramandare.
Quella di Giuseppe è una ricerca continua della forma migliore per esprimere il mondo presente dentro sé stesso. Quando crea attinge dal suo vissuto, da periodi diversi della sua intensa vita in cui si trovava più a suo agio utilizzando una forma piuttosto che un’altra. Quando fotografava durante i suoi viaggi, cercava lo scatto perfetto e a volte si trovava nel posto giusto al momento giusto con la possibilità di fermare l’immagine nel modo migliore, ma in quel momento si fermava, non scattava, preferendo vivere il momento, emozionarsi, lasciarlo fluire e tenerlo nel cuore, riporlo in un cassetto immaginario, dal quale riprenderlo per condividerlo attraverso la sua arte.
La sera prima di addormentarsi Giuseppe entra nel suo mondo ed è in quel momento che come per magia, le immagini del suo vissuto bussano alla porta, prendono forma, si muovono nella sua mente, i cassetti della memoria si aprono e i ricordi chiedono attenzione, vogliono diventare qualcosa di tangibile, vogliono prendere vita, vogliono essere tramandati e condivisi. Al risveglio le mani viaggiano sulla cera e cercano di ricordare quella sensazione, quel messaggio della sera prima che aspetta di essere inserito per sempre in una sua opera.
Dal 2024 Oblong Contemporary Gallery ha scelto di accompagnare l’artista nel suo percorso creativo riconoscendo in lui una forte capacità espressiva nel modellare le sue sculture capaci di aprire un dialogo sincero e spontaneo con il pubblico. L’artista vive l’arte come l’incarnazione dell’essenza umana, un riflesso dell’anima che cerca di dare forma ai misteri della vita e dell’esistenza stessa. Un viaggio nell’intelletto e nell’emozione, un ponte tra il tangibile e l’ineffabile, capace di trasformare il comune in straordinario ed il quotidiano in eterno.