Sta diventando un’impresa perfino riuscire a tenere mentalmente ordinata, vista da fuori, la trama dei fili di quell’alveare che è diventata in venticinque anni la Fondazione Francesca Rava.
Fortunatamente il punto vero è però un altro. E ha dell’incredibile. Ovunque volgi lo sguardo, in Italia e all’Estero, sulle povertà e sulle sofferenze nel mondo, è molto più che probabile che la Fondazione Rava ci sia, certo nelle emergenze ma soprattutto nella lunga e impegnativa ricostruzione di vite dignitose. Che fa la differenza.
Tanto che Mariavittoria Rava, sorella di Francesca, scomparsa all’età di 26 anni, alla cui memoria e nel cui nome ha dedicato la Fondazione, ha riconosciuto che “quando nel 2000 abbiamo mosso i primi passi non potevamo immaginare quanto lontano ci avrebbe portato il nostro cuore”. Ma sta proprio qui la forza del “miracolo” che consente di esserci non per fare il possibile ma per l’impossibile. Ama chiosare Mariavittoria: “Padre Rick, guida e anima dei nostri progetti in Haiti, lo ripete spesso e ogni volta sento un brivido. Perché è vero: ciò che insieme abbiamo realizzato in questi 25 anni sembrava impossibile”.
Quando te ne rendi conto?
Quando sai di fare la cosa giusta.
Eppure?
Eppure, eccoci qui, pronti a continuare a fare la differenza, con una piacevole scoperta.
E cioè?
Che venticinque anni sono volati. Succede quando affronti ogni nuovo giorno, chiudi gli occhi e sai di fare la cosa giusta per chi ha bisogno, ricordando, con umiltà, che sei solo uno strumento.
Come è allora l’inizio di un nuovo giorno?
Guardi il mondo e ti poni solo una domanda: che cosa c’è da fare adesso? E via a realizzarlo.
Facile a dirsi.
E a farsi e farlo bene quando c’è amore, determinazione, tenacia, totale gratuità e tutti insieme. È come entrare in una famiglia che è solo più grande della tua, come hanno capito i miei figli entrati nel team accorgendosi stupiti di aver ricevuto, insieme ai tanti giovani volontari, sorrisi, abbracci, gratitudine e amicizia.
Amore è dunque la parola magica?
Amore che è però azione, responsabilità. Si capisce così che non si può fare da soli, che bisogna condividere il dolore, l’angoscia, la fatica, prontamente restituiti con impagabili interessi.
LA CONTINUITÀ PER ANDARE OLTRE L’EMERGENZA
È il metodo Rava che trasforma le emergenze in strutture stabili di assistenza sanitaria, educativa e di empowerment a medio e a lungo termine. Ecco allora che il viaggio a ritroso ci riporta al 2006, all’ apertura dell’Ospedale St. Damien unico pediatrico gratuito in tutta Haiti pochi anni prima del devastante terremoto del 2010. Perché è stato quello l'inizio di una straordinaria svolta. Fu qui, in prima linea, che si superò la prima prova del fuoco e si cominciarono a tessere importanti relazioni come quella a fianco della Marina Militare fino a diventare partner umanitario del Giro del Mondo della Nave Amerigo Vespucci. Intanto l’ospedale pediatrico NPH Saint Damien, unico gratuito dell’isola, realizzato e sostenuto dalla Fondazione, continua ad assistere 80.000 bambini l’anno con il personale che si forma grazie a gemellaggi con ospedali italiani d’eccellenza. Per dare un’idea di un lavoro immane basti pensare che nella poverissima Haiti ogni ora, 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili, 1 bambino su 4 non va a scuola.
“UN BAMBINO PER VOLTA, DALLA STRADA ALLA LAUREA”
La Fondazione Francesca Rava- NPH Italia ETS, nata per aiutare l’infanzia e l’adolescenza in condizioni di disagio, le mamme e le donne fragili, agli interventi in modo tempestivo e concreto nelle emergenze continua inoltre ad aiutare i bambini tramite adozioni a distanza, progetti, la sensibilizzazione sui diritti dei minori, la diffusione della cultura del volontariato. I soli numeri hanno dell’incredibile. In Italia con In Farmacia per i bambini nel 2024 la Fondazione ha aiutato 53.100 bambini in povertà sanitaria; contrasta l’abbandono neonatale e l’infanticidio con Ninna ho insieme al Network KPMG; sostiene con progetti medici e educativi i bambini di 986 case-famiglia, comunità per minori e enti che aiutano le famiglie in difficoltà; con Palla al Centro realizza percorsi di rinascita per i giovani detenuti dell’ l'Istituto Penale per i Minorenni Cesare Beccaria di Milano. Da ottobre 2024, Palla al Centro trova attuazione anche in altri 5 IPM (Roma, Pontremoli, Napoli, Bari, Catanzaro), grazie al Protocollo di Intesa concluso dalla Fondazione con il Dipartimento di Giustizia minorile e di Comunità. Inoltre, nel Centro Italia colpito dal terremoto del 2016, ha realizzato 8 scuole. E ancora con SOS Spesa-La Spesa per chi ha bisogno ha aiutato 55.000 persone tra case-famiglia e comunità per minori, famiglie e anziani soli e in povertà. Nell’emergenza Covid-19 la Fondazione ha supportato 30 ospedali in 11 Regioni con invio di volontari sanitari specializzati e attrezzature altamente sofisticate; nell’emergenza Ucraina si è subito attivata su due fronti: l’invio di aiuti sanitari agli ospedali e alla prima linea e l’accoglienza sociale e lavorativa delle famiglie profughe; nei sisma in Turchia e Siria, la Fondazione è intervenuta con aiuti umanitari e sanitari; nell’alluvione in Emilia-Romagna ha portato beni di prima necessità e ha allestito una panetteria mobile; è in prima linea a Gaza in sinergia con il Ministero della Difesa e la Marina Militare. Aderendo al motto “un bambino per volta, dalla strada alla laurea” la Fondazione Rava, che in Italia rappresenta Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli e sorelle), organizzazione umanitaria internazionale che dal 1954 salva i bambini soli e in condizione di vulnerabilità nelle sue case, scuole e ospedali in 9 paesi dell’America Latina.
GLI EVENTI STRAORDINARI DI UN COMPLEANNO GENEROSO
È la continuità oltre il tempo che a questo punto impone la domanda-risposta di come festeggiare il compleanno speciale di una vita straordinaria se non onorando il senso più profondo di una missione? Ed ecco due immancabili eventi: "Women For Haiti, Charity dinner and dancing party" che si terrà il 17 marzo all'Armani Prive per sostenere i progetti per le donne in Italia e nel mondo; il secondo sarà la "Serata Straordinaria" al Teatro alla Scala il 4 giugno, in scena “Tucidide. Atene contro Melo”, di Alessandro Baricco e Giovanni Sollima, prodotto da Holden Studios. Baricco sarà voce narrante affiancato dalle attrici Stefania Rocca e Valeria Solarino. Il racconto sarà accompagnato dall'orchestra dei 100 Cellos diretti da Enrico Melozzi con Giovanni Sollima, violoncello solista. Il ricavato sarà devoluto all’ospedale pediatrico NPH Saint Damien di Haiti. Il 1° ottobre la Fondazione Francesca Rava celebra i suoi 25 anni di aiuto concreto con un concerto benefico che si terrà nella splendida cornice della Cattedrale del Duomo di Milano. Per l’occasione si esibiranno tre straordinarie artiste: Paola Turci, Arisa ed Amii Stewart con l'Orchestra da Camera del Teatro alla Scala.
Tra i progetti della Fondazione in aiuto a chi ha più bisogno: Women for Haiti, per la prevenzione, diagnosi e cura del tumore al seno, che rappresenta la seconda causa di morte per le donne haitiane. Prima che la Fondazione Francesca Rava nel 2017 avviasse il Centro per la diagnosi e cura del tumore al seno all’Ospedale Saint Luc, nel Paese non esisteva alcuna possibilità di terapia. Il progetto si sviluppa grazie all’indispensabile supporto e al prezioso coordinamento scientifico del Dott. Enrico Cassano, Direttore della Divisione di Radiologia Senologica dell’Istituto Europeo di Oncologia e storico volontario della Fondazione, che ha effettuato sei missioni in Haiti per formare lo staff locale e impostare il programma di screening, a cui si sono sottoposte oltre 3.650 donne. Ninna ho, primo progetto nazionale contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio, nato nel 2008 da un'idea della Fondazione Francesca Rava e dal Network KPMG. Chicas Poderosas, nelle Case NPH in America Latina offre assistenza psicologica e corsi professionali a giovani donne in situazioni di grave povertà, abuso e abbandono per far ritrovare alle ragazze fiducia in loro stesse e a diventare forti e indipendenti. Borse del cuore, sostiene le ragazze accolte nelle comunità, nelle case-famiglia che frequentano gli ultimi anni di scuola superiore, dando loro la possibilità di inserirsi in un percorso formativo o lavorativo.